Federico Biscione è nato a Tivoli nel 1965. Nel 1983 consegue la Maturita classica. Seguono a breve, presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila, i diplomi in Pianoforte, Composizione, Direzione d’orchestra.

Del 1985 è la sua prima composizione eseguita (Sonatina giocattolo per tromba e pianoforte) più tardi pubblicata in CD. Si perfeziona alla scuola di Vieri Tosatti mentre le sue composizioni iniziano a essere eseguite e trasmesse presso le reti radiofoniche: Jabberwocky per soprano e nove strumenti, Dell’intimità per clarinetto, violoncello e arpa, Tredicesimo canto per vocalist ed ensemble classico/rock e l’opera da camera Mamma Laser (tutte composizioni scritte per la Fondazione Arena di Verona); la Sonata e la Sonatina per pianoforte vengono trasmesse presso Radio Rai.

Dal 1997 al 1999 approfondisce lo studio e l’esperienza della direzione d’orchestra. Frequenta corsi di perfezionamento presso l’Accademia Chigiana di Siena e i Pomeriggi Musicali di Milano. Nel 1999 vince il concorso nazionale a cattedre per i Conservatori italiani, nella materia di Fuga e Composizione.

Dal 2001 al 2005 compone per il Teatro Regio di Torino (Il Pifferaio magico, balletto, diretto dall’autore), il Parco della Musica a Roma (Passacaglia e Sinfonia con sarcasmi per archi), l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano (Dalla Soffitta per orchestra, brano vincitore del primo premio al concorso nazionale “Mozart oggi 2005”), l’orchestra da camera Milano Classica (Tropico dello Scorpione per marimba e archi e Ego alter per archi), l’Orchestra dell’Universita Statale di Milano (Hanno per pianoforte e archi e Aus Rilkes Bildern per soprano e archi) oltre a Forse Lontano e B-612 per orchestra, eseguiti in Romania).

Dal 2005 al 2007 si trasferisce a Lipsia, dove compone e fa eseguire numerosi lavori: Myricae per tre voci e cinque strumenti, Verkündigung per soprano e trio (eseguito nella Thomaskirche), Mozart eine Biographie per violoncello e orchestra, Windmühlen per otto violoncelli (gli ultimi due a Chemnitz, commissionati dalla Robert-Schumann-Philharmonie). La radio pubblica tedesca MDR gli dedica un programma monografico di un’ora con intervista e stralci dalle sue musiche. Contemporaneamente frequenta due semestri di perfezionamento in Composizione presso la Hochschule “Felix Mendelssohn-Bartholdy”.

Oltre la gia citata Sonatina giocattolo, compaiono su CD la Serenata breve per quartetto di legni e le cadenze per le Preußische Sonaten, le Württenbergische Sonaten e i concerti per pianoforte e orchestra in La minore e in Re minore di Carl Philipp Emanuel Bach.

Nell’aprile 2007 assume l’incarico di Responsabile dei Servizi musicali della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, dove, all’interno della direzione artistica, si occupa del coordinamento generale di orchestra e coro. Alla fine del 2009 si trasferisce a Milano e ottiene la cattedra di Composizione presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari.

Tra i suoi lavori piu recenti le Britten Diversions per piccola orchestra (prima esecuzione a Bari), Evocazioni e Canti per orchestra d’archi (prima esecuzione a Mikkeli, Finlandia) e Divertimento su temi popolari natalizi per pianoforte e orchestra d’archi (commissione dell’Orchestra da Camera Slesiana di Katowice, Polonia).

I suoi lavori sono pubblicati da Casa Musicale Sonzogno, Universal Music Publishing Ricordi, Preludio Edizioni, Pentaflowers e Sconfinarte.




Nella musica di tradizione colta, la creatività contemporanea sembra lontana dall’incanalamento in strade chiare, univoche e universalmente accettate: lo spettro va dal neotonalismo più superficiale all’avanguardia più elitista.

Biscione trae ispirazione dai compositori del ‘900 che hanno saputo evitare sia le farragini di un tardoromanticismo troppo estenuato che le secche di un costruttivismo iperintellettualizzato, come Bartók, Stravinsky, Šostakovic, Prokof’ev, Britten. Questi rappresentano una sorta di “strada maestra” centrale, probabilmente l’unica che abbia qualche possibilità di arrivare al futuro (lo storico disinteresse del pubblico per l’avanguardia ce ne può dare indicazione).

La musica di Biscione tende a un livello espressivo alto (definito “eccellente” da Claudio Listanti su voceditalia.it), rivela “una coerenza rilevante dal punto di vista formale e un’ottima conoscenza della timbrica orchestrale” (Cesare Guzzardella, corrierebit.com), dimostra una “equilibratissima architettura” e una “assoluta godibilità auditiva senza per questo cadere in un pedante neoclassicismo” (L’Adige). Una musica che “non fa mai spegnere l’interesse” (Chiara Zocca, L’Arena).

Il rapporto col proprio tempo è un punto centrale per ogni artista, e occorre discutere questo aspetto senza pregiudizi, come fa Riccardo Giagni (Rai Radio 3) quando afferma che Biscione scrive “musica contemporanea fuori dal tempo”, attribuendogli così personalità autonoma rispetto alle varie scuole, mentre L’Arena e la Neue Presse di Chemnitz hanno scritto che una musica come questa, nutrita molto più di tradizione che di avanguardia, è perfettamente al passo coi tempi.